Divieto di caccia di Carlo Consiglio

 

TUTTO QUELLO CHE I CACCIATORI NON VOGLIONO FARCI SAPERE

I falsi miti della caccia smascherati in un saggio diretto e spiazzante che ne denuncia tutte le atrocità.

Una visione d'insieme sulla caccia e sui problemi che genera, in occasione del referendum del 3 giugno 2012 in Piemonte.

La caccia è una pratica che si perde nella notte dei tempi, le cui origini risalgono addirittura tra i 2 e i 3 milioni di anni fa. Con il passare dei secoli, però, la sua funzione è cambiata: da mezzo di sostentamento necessario a «disciplina sportiva» o passatempo.

Si è creata così una netta divisione: ferventi sostenitori da una parte, accaniti avversari dall’altra. Questo saggio esamina, in tutte le loro contraddizioni, le giustificazioni e i luoghi comuni più diffusi sulla caccia, confutandoli uno a uno: con uno stile limpido, senza giri di parole, affronta i danni che questa attività causa non solo agli animali e alla natura, ma anche a coloro che la praticano (e la subiscono); si sofferma sui suoi aspetti patologici e morbosi; i suoi eccessi, come il bracconaggio; ed illustra cosa prevede la nostra legislazione in materia.

Arricchito da informazioni e sondaggi aggiornati sulla situazione italiana, con un contributo di Massimo Tettamanti sulla scottante questione della sicurezza della caccia per gli esseri umani (oltre 100 vittime all’anno).

Il Libro si può acquistare presso l'autore, versando euro 12,00 (comprese spese di spedizione) sul ccp 75835579 intestato a Carlo Consiglio, Via Angelo Bassini 6, 00149 Roma, o sulla carta postepay 4023600937236000 intestata a Carlo Consiglio, o sul conto bancario intestato a Carlo Consiglio, IBAN IT90Y020080524500110096190, quindi inviando la ricevuta a: info@carloconsiglio.it o consiglio.carlo@tiscali.it, indicando l'indirizzo postale ed il libro desiderato. 

CARLO CONSIGLIO (Roma, 24 gennaio 1929) è stato professore ordinario di Zoologia all’università di Roma La Sapienza fino al 1997. Ha compiuto ricerche originali su sistematica, faunistica, ecologia ed etologia di uccelli, cetacei e altre specie animali. È autore o coautore di 162 pubblicazioni scientifiche a stampa e di libri contro la caccia, contro gli zoo, sul cane vagante e sul vegetarismo. È presidente onorario della Lega per l’abolizione della caccia (ONLUS).

RECENSIONE:

Un saggio incisivo, snello ma completo, in cui il prof. Consiglio con stile asciutto e metodo scientifico dimostra in maniera ineccepibile l’illogicità della caccia.

Scevro da retorica e orpelli sentimentalistici, esaustivo e diretto, risulta un testo fondamentale per i novizi a digiuno di nozioni di ecologia e un utile ripasso per gli animalisti più navigati.  Oltre agli aspetti ecologici, l’Autore delinea anche i tratti giuridici che regolano questa “disciplina” ed affronta di conseguenza il triste tema del bracconaggio. 

Il capitolo che mette in correlazione la caccia ad alcuni disturbi mentali getta una luce scabrosa sull’argomento già di per sé torbido del “piacere di uccidere”.

Infine, la descrizione terribile e angosciosa dell’orrendo destino dei caprioli cacciati e la drammaticità della loro consapevolezza  farà vibrare di indignazione.

Questa lettura accrescerà lo sconcerto sul perché la caccia sia ancora in auge, ma in parte è possibile trovare una risposta nel breve saggio di Massimo Tettamanti. Il criminologo forense e chimico ambientale  offre nel volume un interessante contributo,  mettendo tra l’altro in evidenza la stretta correlazione tra detenzione di armi da fuoco e delitti da esse derivati.

In definitiva, alle persone che ingenuamente o provocatoriamente domandano per quale motivo la caccia sia da abolire (o aborrire, aggiungo io) suggerisco di consegnare questo libro, accompagnato dal commento: “ecco perché”.

Loredana Bruno