BARZELLETTA SUI GESUITI

Un cappuccino muore e va in paradiso. Arrivato alla reception, gli assegnano la sua nuvola e gli indicano il tragitto per raggiungerla. Cammin facendo vede arrivare uno splendido cocchio dorato trainato da sei cavalli bianchi, una meraviglia.

Poco dopo incontra San Pietro e gli chiede "Santità, ma chi c'era in quel bellissimo cocchio che è passato?"

"Ah quello?" fa Pietro "Si tratta di un gesuita".

"Come?" dice il cappuccino "Perché lui nel cocchio e io a piedi?"

E Pietro risponde "Sa, padre, è un fatto così raro vedere un gesuita da queste parti...".

(da www.gesuiti.it, con notevole autoironia).

 ACCADUTO REALMENTE ALL'UNIVERSITÀ DI GENOVA - CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA
 

Un professore di termodinamica ha assegnato un'esercitazione a casa agli studenti del suo corso di laurea. Il compito consisteva in una domanda:
"L'inferno è esotermico (libera calore) o endotermico (assorbe calore)? Sostenete la risposta con delle prove".
La maggior parte degli studenti ha cercato di dimostrare le proprie convinzioni citando la legge di Boyle (un gas si raffredda quando si espande e si riscalda quando viene compresso), o alcune sue varianti.
Uno di loro, tuttavia, ha scritto quanto segue.
"Innanzitutto, dobbiamo sapere come cambia nel tempo la massa dell'inferno. E quindi abbiamo bisogno di stabilire i tassi di entrata e uscita dall'inferno delle anime. Credo che possiamo tranquillamente assumere che, quando un'anima entra all'inferno, non è destinata ad uscirne. Quindi, nessun'anima esce. Per quanto riguarda il numero di anime che fanno il loro ingresso all'inferno, prendiamo in considerazione le diverse religioni attualmente esistenti al mondo. Un numero significativo di esse sostiene che se non sei un membro di quella stessa religione andrai all''inferno. Siccome di queste religioni ce n'è più d'una, e abbracciano una sola fede per volta, possiamo dedurne che tutte le persone e tutte le anime finiscono all'inferno. Dunque, stanti gli attuali tassi di natalità e mortalità della popolazione mondiale, possiamo attenderci una crescita esponenziale del numero di anime presenti all'inferno. Ora rivolgiamo l'attenzione al tasso di espansione dell'inferno: la legge di Boyle afferma che, per mantenere stabile la temperatura e la pressione dentro l'inferno, il volume dello stesso deve crescere proporzionalmente all'ingresso delle anime. Questo ci dà due possibilità:
1) se l'inferno si espande ad una velocità minore di quella dell'ingresso delle anime, allora temperature e pressione dell'inferno saranno destinate a crescere, fino a farlo esplodere;
2) naturalmente, se l'inferno si espande più velocemente del tasso d'ingresso delle anime, allora temperatura e pressione scenderanno fino a quando l'inferno non si congelerà.
Dunque, quale delle due è l'ipotesi corretta?
Se accettiamo il postulato comunicatomi dalla signorina Teresa Baghini durante il mio primo anno all'università, secondo il quale "farà molto freddo all'inferno prima che io te la dia", e considerando che ancora non ho avuto successo nel tentativo di avere una relazione sessuale con lei, allora l'ipotesi 2) non può essere vera. Quindi l'inferno è esotermico."

Lo studente ha preso l'unico 30.

(da Rodolfo Roselli, Unione per la Sovranità Popolare, r.roselli@libero.it, 30 novembre 2010)

 

I DU' 'AMMELLI: PICCOLA STORIELLA TOSCANA

Un cammellino va dal cammello babbo e gli dice: "O babbo, certo che noi 'ammelli siamo proprio brutti, 'on questi baffacci sul muso...". Ed il babbo: "Ma che tu va' a dire, bischero! brutti i baffi??? Quando tu 'ssei nel deserto, ci sono le tempeste di sabbia e tutti l'altri animali moiano soffocati. Noi ciabbiamo 'baffi, che filtrano l'aria e si 'ampa lo stesso!!!". ll cammellino: "Già, un ciavevo mi'a pensato... ganzo!". Dopo un po' il cammellino torna e dice: "Certo babbo, è vero la tempesta di sabbia e' baffi... però noi 'ammelli e siamo brutti lo stesso, bada te che piedoni lunghi e larghi che ci s'ha!". Ed il babbo: "Cosa???!!! brutti i piedoni?? Allora tu' se' proprio bischero! Quando nel deserto l'altri animali affondano nella rena, e 'un riescano a arriva' all'oasi e tirano 'l calzino, noi 'ammelli ci si 'ammina proprio bene e si 'ampa!". Il cammellino: "Tu ha' ragione, babbo! È vero... un ciavevo pensato neanche." Dopo un altro po' il cammellino: "Oh babbo, si, 'apisco le tempeste, l'oasi, i piedoni, 'baffi che filtrano. Però noi 'ammelli, hai voglia di di', e siamo brutti davvero, con queste du' gobbacce!!!". Ed il babbo: "Oooh nini! Che tu vo' dire??? brutte le gobbe??? quando nel deserto l'altri animali moiano di sete perche 'un si trova l'acqua, noi nelle gobbe ciabbiamo la riserva d'acqua! E noi si 'ampa!!!". Il cammellino: "Tu ha' ragione un'altra volta! 'un ciavevo pensato!" Alla fine torna il cammellino dubbioso e dice: "Certo babbo io 'apisco tutto. La riserva d'acqua nelle gobbe, le tempeste di sabbia, i piedoni, ma mi spieghi una 'osina, allora?... Che 'azzo ci si fa noi allo zoo di Pistoia?" (da Nico Valerio).

ALTRE BARZELLETTE

Un turista francese va in Toscana, incontra un venditore di nocciole e domanda: “Comment s’appellent ceux-ci?”.

Venditore: “Non si pelano mica, si sbucciano”.

Francese: “Comment?”.

Venditore: “Co’ le mani, co' piedi, col martello”.

Francese: “Je ne comprends pas”.

Venditore: “Se voi non le volete comprare, pazienza, le comprerà qualc’altro”.

Il Francese se ne va.

Venditore: “Meno male che del francese ci capisco qualche cosa, ma del tedesco, non ci capisco un acca!”.

 

Un Italiano che non parla bene il francese va in Francia, e viene invitato ad un ricevimento, durante il quale viene presentato ad un Ministro.

L’Italiano, molto lusingato, e volendo adulare il Ministro, esclama: “Oh, Monsieur le Ministre, je vous connais!”.

Ministro (con tono divertito): “Vous me connaissez?”.

Italiano (con enfasi): “Mais oui, je vous connais pour votre femme”.

L’Italiano ha sbagliato, non conoscendo bene il francese; intendeva “per la vostra fama”; avrebbe dovuto dire “pour votre réputation”.

Ministro (con tono incazzato) “Pour ma femme?”

Italiano: “Mais oui, votre femme, c’est une femme publique!”.

LE VRAI SAVOIR-FAIRE

Due amici francesi discutono su cosa sia il savoir-faire.

Il primo dice: "Le vrai savoir-faire c'est lorsqu'un mari revient à sa maison, ouvre la porte de la chambre à coucher, et, en voyant quelqu'un qui couche avec sa femme, dit «pardon» et referme la porte".

Il secondo replica: "Non, quand celui qui couche avec la femme, malgré l'apparition du mari, continue à faire ce qu'il était en train de faire, ça c'est vraiment du savoir-faire".

 

Aggiornato 26 febbraio 2011